L'impiego di manodopera in nero e l'utilizzo di lavoratori autonomi, in realtà assimilabili a lavoratori parasubordinati, caratterizza sempre più questo comparto e determina un incremento oggettivo della precarietà delle condizioni di lavoro e di sicurezza.
La Prefettura di Verona attraverso la Conferenza Permanente - Sezione Servizi alla Persona ed alla Comunità composta da Inail, Inps, Direzione del Lavoro Provinciale, Ulss 20, 21,22, Arpav, Collegio Costruttori Edili, CGIL, CISL, UIL, API, Casartgiani, CNA, Ispesl, per garantire più elevati standard di controllo della sicurezza e della regolarità del lavoro nel comparto delle costruzioni edili ha lanciato nel luglio c.a. l'Operazione Cantiere Sicuro.
In provincia di Verona, ogni anno, vengono notificati circa 5.000 cantieri dei quali una frazione stimabile nel 50 % dei casi, presenta rischio di caduta dall'alto o altri rischi mortali.
L'impiego di manodopera in nero e l'utilizzo di lavoratori autonomi, in realtà assimilabili a lavoratori parasubordinati, caratterizza sempre più questo comparto e determina un incremento oggettivo della precarietà delle condizioni di lavoro e di sicurezza. L'operazione che si è svolta nei mesi di settembre - ottobre 2006 ha interessato tutta la provincia di Verona.
Una task force composta da ispettori Spisal, Inail, Inps, Arpav, Direzione Provinciale del Lavoro, Polizia Municipale di Verona, organizzata in 10 squadre di due ispettori appartenenti a Enti differenti (1 isp. tecnico e 1 isp. amministrativo), con carico di lavoro pari a 3 - 4 cantieri al giorno per squadra per 5 giorni alla settimana, ha provveduto al controllo del territorio.
La Metodologia degli interventi è stata finalizzata al controllo dei rischi di caduta dall'alto, al rischio di seppellimento, al contrasto del lavoro nero ed al controllo l'obbligo formativo qualora il datore di lavoro risultasse responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
Una "cabina di regia" operativa presso lo Spisal dell'Ulss 20 ha garantito il coordinamento delle squadre di ispettori, la gestione centralizzata delle azioni di controllo e l'attività di back - office per la definizione delle ispezioni giornaliere e la gestione delle non conformità. Il Comitato Paritetico Territoriale è stato incaricato degli interventi di assistenza alle imprese per la soluzione dei problemi di sicurezza. I risultati dell'operazione sono di seguito riassunti.
Rispetto alla sicurezza del lavoro sono stati emessi 236 verbali di prescrizione, pari al 60 % dei cantieri controllati e al 44 % delle imprese. In totale sono stati contestati 374 articoli, per pericolo di caduta dall'alto in 323 casi e in 17 di seppellimento, in 7 casi si è proceduto al sequestro per motivi di sicurezza.
Le parti sociali attraverso Il Comitato Paritetico Territoriale hanno completato l'intervento garantendo la consulenza a 80 imprese per la regolarizzazione delle situazioni di pericolo. Una frazione pari al 18 % delle imprese ha documentato che il compito di responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è svolto direttamente dal datore di lavoro.
Questo dato indicherebbe una tendenza all'esteriorizzazione del compito, che essendo estesa anche alle microimprese, può significare una deresponsabilizzazione del datore di lavoro. Sul piano organizzativo interno, l'operazione ha portato alla revisione dei processi di lavoro degli Enti ed in particolare dello Spisal per quanto riguarda la sicurezza, anziché intervenire sulla totalità dei problemi di sicurezza del cantiere si è concentrata l'attenzione sui soli pericoli mortali ottenendo un significativo incremento del livello di controllo del territorio.
I controlli effettuati sono stati limitati alla verifica della posizione previdenziale assicurativa dei lavoratori presenti sul cantiere di lavoro nel corso dell'accesso ispettivo. Come indicato, le modalità organizzative di controllo nei cantieri hanno previsto la costituzione di coppie di ispettori, di cui uno per la parte amministrativa e uno per la parte tecnica di sicurezza.
Tale modalità implica che gli accertamenti relativi alla regolarità del lavoro, la cui competenza spetta, per i relativi profili, congiuntamente a INPS, DPL e INAIL, dovranno essere completati, a livello di addebito, dagli Enti sulla base delle segnalazioni e dei verbali nel frattempo redatti dagli ispettori.
L'importo dei contributi accertati e delle sanzioni costituisce, pertanto, un dato provvisorio in quanto la quantificazione definitiva potrà avvenire, per ciascun Ente, solo a seguito delle contestazioni ulteriori effettuate sulla base degli accertamenti comunicati dagli altri Enti (es. l'impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria è punito con la sanzione prevista dall'art. 36-bis, c. 7, d.l. 223/2006. A tale irrogazione provvede la Direzione Provinciale del Lavoro anche sulla base degli accertamenti compiuti da INPS e INAIL).
Le irregolarità comprendono, per l'INPS, situazioni di parziale inadempimento del versamento dei contributi, quali quelle conseguenti ad omessa registrazione a libro paga di ore effettivamente lavorate e retribuite (dipendente con impiego part-time e utilizzato a tempo pieno) o a ritardata iscrizione di lavoratori rispetto alla data di inizio dell'attività lavorativa nel cantiere.
Le irregolarità per la DPL sono conseguenti alla irrogazione di sanzioni amministrative per illeciti omissivi inerenti la mancata costituzione del rapporto di lavoro, compresa la maxisanzione di cui all'articolo 36-bis della legge 248/2006, mentre per l'INAIL le irregolarità riscontrate sono dovute alla mancata denuncia di nuovo lavoro e al mancata tenuta in cantiere dei registri presenze, in particolare all'inizio del periodo degli accertamenti. Per lavoratori in nero si intendono i lavoratori, con rapporto di dipendenza dall'impresa, che non sono risultati iscritti al momento dell'accesso nei libri obbligatori previsti per legge (libro matricola, libro paga).
La sperimentazione attuata nel mese di settembre 2006 ha portato al controllo di 514 cantieri, 394 operativi, con il controllo di 534 imprese e 383 artigiani autonomi. Rispetta alla sicurezza è emerso che ancora il 60 % dei cantieri non è adeguatamente protetto rispetto al rischio i caduta dall'alto.
È emersa anche una diffusa tendenza ad portare all'esterno i compiti di organizzazione della sicurezza posti in capo al datore di lavoro, tutto ciò a discapito della cultura della sicurezza dell'impresa. Rispetto alla regolarità del lavoro si rileva che 30 lavoratori sono risultati in nero e 14 sono fuggiti ai controlli, probabilmente clandestini irregolari. Le imprese con dipendenti con irregolarità contributive o assicurative sono risultate pari al 9.5 %, mentre gli artigiani autonomi con irregolarità sono risultati pari al 2.5 %.
I dati probabilmente sottostimano l'entità del fenomeno del lavoro irregolare, ma occorre ricordare che la campagna era stata ampliamente preannunciata ed i controllo si sono limitati al lavoro nero. Sul piano organizzativo il principale risultato interno ha riguardato la realizzazione di una Rete Pubblica di Prevenzione: Inail, INPS, Direzione Lavoro , Ulss, Polizia Municipale di Verona, Arpav con la condivisone delle risorse e l'incrementato dei livelli di efficienza.
Alla base del successo vi è stata la condivisione di strumenti informatici come l'archivio provinciale dei cantieri notificati e la cabina di regia che ha garantito l'operatività del sistema. Altro risultato è la validazione di pratiche di controllo semplificate, indirizzate cioè ai principali rischi infortunistici ed alle principali forme di irregolarità del lavoro.
Le attività di vigilanza e di verifica hanno richiesto complessivamente 35 - 40 gg. di lavoro di 20 operatori dei vari Enti coinvolti. Il risultato finale è l'evidenza della possibilità di garantire in circa due mesi il controllo dei rischi principali per la sicurezza e la regolarità del lavoro in un numero significativo di cantieri presenti in provincia di Verona.
Per il 2007 l'intenzione comune è di portare a regime la forma di controllo integrato dei cantieri sul binomio sicurezza del lavoro - regolarità del lavoro, attraverso un'azione continua nel tempo, congruente con le risorse a disposizione della rete.
Atto di impegno per garantire la sicurezza del lavoro nel settore edile attraverso l'istituzione di un sistema di controlli sinergici coordinati tra gli Enti Pubblici preposti e l'implementazione di attività di formazione e informazione dei lavoratori.
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