La regolarità del lavoro, l'applicazione delle norme di prevenzione, hanno sofferto e tuttora soffrono per una serie di difficoltà proprie legate alla tipologia sociale e produttiva di questo settore, che conta una miriade di piccole aziende per lo più a conduzione familiare, circa 1.600.000 con 782.000 lavoratori, di cui 540.000 stagionali.
Un numero rilevante di personale che condiziona fortemente l'applicazione della normativa, con uno sforzo organizzativo per garantire quei diritti di salute comuni a tutti i lavoratori, in particolare: la sorveglianza sanitaria, la formazione e la dotazione di dispositivi individuali di protezione.
Il convegno è stato l'occasione per approfondire il percorso realizzato in questi anni nei Piani di prevenzione Nazionale e regionale del Veneto e nel nuovo piano in fase di definizione.
Attraverso lo studio dei diversi fattori peculiari del settore che incidono sulla salute e sulla sicurezza, si sono definiti e realizzati strumenti per sostenere le aziende nel percorso di valutazione dei rischi, indicazioni per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria e per la formazione generale e specifica, in modo che l'azienda sia in grado di adempiere in modo semplice e sostanziale alle regole di prevenzione.
Questi strumenti di supporto sono rappresentati da schede di lavorazioni stagionali di raccolta frutta e verdura, costituite da cinque sezioni che descrivono: fasi del ciclo lavorativo, attrezzatura di lavoro, pericoli, rischi, e misure di prevenzione e protezione.
Il lavoro opera del gruppo a nomina ministeriale, composto da rappresentanti del Ministero della Salute, Ministero del Lavoro, Ministero delle politiche agricole, INAIL e Regioni, approvato di recente dal Coordinamento delle Regioni e INAIL.
L'impiego di questi strumenti è destinato alle aziende, ai consulenti, alle Associazioni, alle Agenzie ed Enti di formazione, Veneto Agricoltura e alle Scuole Agrarie.
Gli stessi sono utilizzati dai Servizi di Vigilanza delle ASL per le iniziative di divulgazione e formazione in modo che diventino patrimonio di tutte le aziende del territorio regionale e che siano distribuite ad ogni lavoratore stagionale.